L’anomalia del Baltico, ecco il video in 3D
Angoli retti, pareti dalla superficie assolutamente liscia
e cavità simili a corridoi. Ecco cosa mostrano le immagini in 3D,
realizzate con un sonar di ultima generazione, sul fondale del mar
Baltico, a 90 metri di profondità, dove giace quell’enorme ed
imbarazzante anomalia che attende ancora una spiegazione. Il filmato, da
poco diffuso sul web dai ricercatori dell’ Ocean X Team impegnati
nell’impresa, aggiunge nuovi interrogativi.
UNA SERIE DI
DETTAGLI EVIDENZIATI DAL SONAR:
SI NOTANO I CORRIDOI E I DUE FORI
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Non solo. I fori individuati sul disco sono in realtà due:
uno del diametro di 25-30 centimetri, con un angolazione a 45 °, e un altro
molto più ampio, di 2 metri di diametro e circondato da bordi squadrati.
E ancora, sopra il disco c’è un’altra strana struttura- chiamata dai sub “la
meringa“- dalla forma tondeggiante e dall’aspetto quasi spumoso, ma in
realtà estremamente dura. Anche la meringa, come i focolari, non è ricoperta
da limo (eppure il fondale baltico è molto argilloso), ma da una
concrezione minerale.
Insomma, un vero rebus ancora tutto da decifrare. Ma come se non
bastasse, là sotto ci sono altre due bizzarrie degne di ulteriore
approfondimento. Esiste infatti una seconda anomalia, a 200 metri dal “fungo”:
qui il sonar avrebbe evidenziato la presenza di una forma che ricorda ”le
finestre di una chiesa gotica“, quindi immaginiamo qualcosa con un
arco a sesto acuto. Per Lindberg, questa formazione, finora inesplorata,
potrebbe riservare molte sorprese e persino essere utile per capire la
natura e l’origine dell’oggetto principale.
E poi c’è pure una terza anomalia, uno sperone di roccia
alto 28 metri e largo 275, attraversato da una profonda crepa. Esso si
trova esattamente a un chilometro e mezzo dall’enorme struttura circolare,
proprio all’estremità di quella specie di pista visibile nel fondale
marino, prima più superficiale e poi sempre più incavata: in coincidenza con
l’oggetto tondeggiante arriva a 8 metri di profondità. “Potrebbe essere ciò
che resta di un impatto… È solo un’interpretazione del mistero,
ovviamente”, sostiene Peter Lindberg.
LA
"MERINGA" SULLA SUPERFICIE
DELLA PRIMA ANOMALIA
Questo supponendo che le anomalie del Baltico siano il prodotto dello schianto
di un corpo proveniente dall’alto- un’astronave aliena o un meteorite, due
delle tante ipotesi formulate per sciogliere l’enigma. Anche i componenti
dell’Ocean X Team hanno avanzato alcune teorie.
Una contempla la possibilità che la formazione discoidale sia un
vulcano: lo proverebbero le crepe trovate sulla sua superficie -dalle quali
sembra fuoriuscito del materiale magmatico- e i focolari anneriti.
Un’ipotesi che si scontra però con la forma perfettamente circolare e
anche con la presenza di quei corridoi scavati ad angolo retto in modo tanto
preciso. Inoltre, secondo gli esperti, il Mar Baltico non è mai stata
un’area con attività vulcanica.
Potrebbe allora essere opera dell’uomo: una trappola per i
sottomarini nazisti della Seconda Guerra Mondiale- come ha supposto uno storico
svedese- oppure una costruzione molto, molto più antica dallo
scopo ancora oscuro. In passato, questo tratto di mare prospicente il
Golfo di Botnia era forse terraferma e un popolo nordico potrebbe
aver edificato qui un edificio, magari un tempio. Ma per trovare
il livello del Mar Baltico tanto basso bisogna andare molto
indietro nel tempo, fino a 18mila anni fa. E all’epoca, secondo i libri
di storia, i nostri antenati usavano solo selci e utensili primitivi. Avrebbero
mai potuto erigere un monumento del genere?
A complicare ancora di più il quadro, i fenomeni testimoniati
dall’equipe durante le immersioni subacquee. Il telefono satellitare non
funzionava, quando la nave si trovava direttamente sopra l’oggetto.
Inoltre ci sono stati problemi con le apparecchiature elettriche, che
andavano in tilt. È stato poi captato un forte segnale radio di 40-50
megahertz. Insolito anche l’andamento delle temperature, come spiega il
sub Stefan Hogeborn.
Ultimo, ma non meno importante particolare, la presenza di radioattività. Una
volta riemersi, i sommozzatori hanno fatto esaminare le telecamere e le
loro attrezzature: si è scoperto che emettevano una radiazione di fondo
pari a 0,3 millisievert, quando ci si aspetterebbe, al massimo, un
livello di 0,01. Un altro mistero nel mistero.
SABRINA PIERAGOSTINI
FONTE: EXTREMAMENTE
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